Il primo treno che passa per Venezia
e non avere altro tempo
per essere presente
alla stazione del nuovo.
Le scarpe troppo strette
percorrendo vie e calli
ponti e ponticelli
per ritrovarsi poi all'angolo
a pensare di quando eri giovane
e avevi il ferro per combattere.
NON HO TEMPO.
Questo è il continuo tam - tam
che mi assilla.
Eppure in fondo al viale
c'è ancora quella vecchia caffetteria
dove andavo a giocare a carte
con tutti i vincenti della città
sicuro che sarei arrivato primo
perchè avevo il treno giusto
e sapevo giocare bene.
Ma ritrovarsi qui a pensare
di quando ero giovane
con il ferro per combattere
è una storia
che non mi so più raccontare.
Mi fanno male le tempie
mi fanno male le ginocchia.
Ma in fondo è giusto
o forse non è giusto
sapere così tante cose
per poi perdersi
a raccontarne così poche?